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Sei in: Home_Webzine_Per il bene che ti voglio: dalla Garfagnana agli Usa

Dalla Garfagnana agli Stati Uniti per cercare la fortuna nello show business: è la storia del migrante Antonio Bevilacqua raccontata dallo scrittore Michele Cecchini nel suo ultimo libro, “Per il bene che ti voglio”, che sarà presentato sabato 16 maggio alle ore21 al Museo Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana di Lucca.

Il romanzo racconta la vicende del maggiante garfagnino che alla fine degli anni Venti si trasferisce a San Francisco deciso a intraprendere la carriera di attore nel circuito dei teatri off-Broadway. Qui entra in contatto con l'ambiente artistico raccolto attorno, tra gli altri, a Lawrence Ferlinghetti.Elegante e degradata, gelida e solare, accogliente e crudele, San Francisco esalta e sottopone a cocenti delusioni i suoi figli e i suoi figliastri: tra questi ultimi i Dagos, gli emigrati di origine italiana.

Per un periodo Antonio si trasferisce a Hollywood, dove viene scritturato in un film di Chaplin come 'controfigura schermatica'. Sul set, in pratica, ha il compito di sostituire Chaplin nella predisposizione delle scene: su di lui i tecnici tarano le luci, impostano il piano dell'inquadratura, la distanza e l'altezza della macchina da presa, la definizione degli spazi e dei movimenti. Sembra dunque avere trovato la sua 'Merica' nel 'muvinpicce': con questa espressione, storpiata dall'inglese 'moving pictures', Antonio indica il cinema.

Lui e tutti gli altri Dagos parlano infatti una strana lingua, l'italiese, una goffa eppure poetica commistione di italiano e inglese, che racconta il tentativo di integrarsi in una realtà tanto diversa da quella di origine. Ad esempio uno dei suoi amici, Mario Peruzzi, lavora come spalatore della ferrovia. In inglese si indica con l'espressione "sheveller of the Railroad", che gli italiani storpiano in "sciabolatore di Re Erode". Nel linguaggio come nella vita Antonio Bevilacqua – cge nel frattempo ha cambiato il suo nome in Tony Drinkwater - abita una terra di mezzo, quella di chi non è ancora e allo stesso tempo non è più.

Il romanzo mescola elementi e personaggi reali e di fantasia, offrendo uno spaccato della Lucchesia dell'epoca, come terra di origine e come nucleo ricostituito oltreoceano. Tra i personaggi lucchesi compaiono il banchiere Amedeo Giannini, l'imprenditore Angelo Petri, il direttore del giornale "Il progresso Italo-americano" Carlo Barsotti e molti altri.

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